I vasi si ammalano in quanto non sono dei tubi inerti dove scorre il sangue, ma partecipano al trasporto aativo di sostanze nutritive e scorie tossiche che attraversanola parete interna.
Quando si accumulano rigonfiano il vaso fino ad ostruirlo.
Quali sono le condizioni che alterano questo equilibrio metabolico e fanno ammalare i vasi con formazione di placche aterosclerotiche?
Lo stress ossidativo
I radicali libero sono molecole instabili a cui manca un elettrone, per questo attaccano altre molecole per appropriarsene, rendendole a loro volta instabili e tossiche.
Lo stress ossidativo rappresenta il loro eccesso, nocivo per la salute. L’azione sull’organismo è simile a quella delle radiazioni.
E’ implicato nella disfunzione endoteliale che è a sua volta causa dell’ipetensione, dell’aterogenesi – aterosclerosi e della trombogenesi – trombosi.
E’ necessario conoscere il significato di questo termine per comprendere i meccanismi che rallentano o accelerano l’invecchiamento, favoriscono o inibiscono le malattie degenerative, favoriscono o prevengono l’aterosclerosi e che ci possono dare o togliere il Benessere e la Salute.
Dal punto di vista biochimico è uno squilibrio tra produzione e smaltimento di sostanze tossiche e lesive chiamate “radicali liberi”. Questi sono molecole altamente instabili perchè possiedono solo 1 elettrone spaiato anziché 2, e quindi alla ricerca di un equilibrio che raggiungono appropriandosi dell’elettrone di altre molecole che così diventano instabili e a loro volta vanno alla ricerca del loro nuovo equilibrio instaurando un meccanismo di instabilità a catena.
I radicali liberi più dannosi sono quelli dell’ossigeno chiamati ROS (Radicali Liberi dell’Ossigeno).
La loro azione nell’organismo è l’ossidazione delle macromolecole di tutte le classi biologiche come zuccheri, proteine e grassi in particolare, alterandone la funzione e rendendole tossiche.
Stress indica eccesso, una produzione eccessiva di scorie metaboliche, ossidazione è un processo che produce energia, necessaria al nostro organismo per svolgere al meglio le sue funzioni: per vivere si bruciano calorie, bruciare significa produrre ossidazione che genera energia come la caldaia di una locomotiva a vapore o come il motore a scoppio nelle auto, il fumo e i gas di scarico sono il prodotto dell’ossidazione.
Più energia richiediamo più ossidazione si produce e oltre un certo limite l’equilibrio si rompe e si giunge a quello che definiamo “stress ossidativo“. Questo genera i famosi radicali liberi dell’ossigeno (ROS) che sono devastanti per la salute dei nostri organi ed apparati.
Esempi di ossidazione, osservabili in natura sono: il ferro quando arrugginisce, il burro quando irrancidisce, la mela tagliata che ingiallisce.
Non vi è cellula vivente che non produca fisiologicamente ossidanti anche benefici, e come cardiologo non posso non citare la produzione di ossido nitrico da parte dei vasi sanguigni, favorendo la vasodilatazione e l’aumento del flusso ematico: la scoperta di questo meccanismo è valsa un premio Nobel per la Medicina ed ha consentito inoltre il trattamento delle disfunzioni erettili sviluppando farmaci come il Viagra.
Quando però si produce un eccesso di radicali liberi si cade nella condizione di “stress ossidativo“ e le naturali difese organiche ed immunologiche non sono più sufficienti a neutralizzarli: possono quindi attaccare qualunque molecola organica e persino il DNA, depositario dell’informazione genetica.
I radicali liberi se incontrastati portano all’attivazione di specifici geni con sconvolgimento del ciclo riproduttivo cellulare, attivazione dei meccanismi proinfiammatori ed esito finale in patologie reattive degenerative (aterosclerosi) o proliferative (tumori).
L‘ infiammazione cronica sostenuta dai radicali liberi è il processo che sta alla base dell’invecchiamento dei vari organi senza esclusioni, dall’apparato cardiovascolare (ischemia, infarto, ictus), al tessuto nervoso (Altzheimer, Parkinson, SLA), alla pelle (rughe ed invecchiamento).
Ma allora come possiamo proteggerci da tale aggressione?
Per prima cosa bisognerebbe cercare di non produrre un eccesso di ossidazione per non cadere nello stress ossidativo, e la regola fondamentale da seguire è di non esagerare mai, ridurre l’esposizione a fattori ambientali che inducono rilascio di radicali liberi, evitare il fumo attivo e passivo, gli agenti inquinanti, le radiazioni UV, i campi elettromagnetici, contenere il consumo di alcool preferendo il vino rosso, praticare attività fisica responsabile, regolare non intensa e con adeguato recupero, mangiare in modo consapevole, naturale e mediterraneo, consumando pasta e riso integrali, olio extravergine d’oliva, pomodori, frutta e verdura di stagione e se necessario integrare l’alimentazione con anti–ossidanti seguendo il consiglio degli esperti.
La difesa endogena e affidata principalmente agli enzimi cellulari (perossido-dismutasi, glutatione-perossidasi), e antiossidanti non enzimatici, acetilcisteina, ubidecarenone o coenzima Q 10, e sostanze circolati come albumina, acido urico e bilirubina.
A livello alimentare vi sono antiossidanti non sintetizzabili dal nostro organismo, vitamina E, vitamina C, polifenoli, bioflavonoidi, antociani, licopene, betacarotene. Tutti abbondantemente presenti nella nostra preziosa Dieta Mediterranea, quella della longevità che tutto il mondo ci invidia.