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Dr.Guidalberto Guidi in
Malattia Cuore · 18/9/2011 15:13:00
Il setto interatriale è una parete che separa i due atri del cuore. Vi sono difetti congeniti chiamati difetti interatriali (DIA) in cui questa parete è incompleta: ciò predispone il cuore ad un sovraccarico di lavoro e al passaggio di sangue da un atrio all’altro (shunt).
Desiderio sessuale e caldo estivo non sempre vanno d’accordo. Soprattutto negli uomini che, superati i 50 anni d’età ricorrono alla chimica per migliorare le performance sotto le lenzuola. «Il cuore però può risentirne: il caldo abbinato al calo repentino di pressione può provocare giramenti di testa, vertigini, svenimenti e persino collassi», osserva Guidalberto Guidi, cardiologo alla clinica Sessant di Torino e cardiologo della Juventus F.C. Meglio, allora, non giocare con la salute.
Ha inoltre un risvolto positivo anche nei pazienti che soffrono di ipertensione», spiega Guidalberto Guidi, cardiologo, responsabile del reparto di Cardiologia della clinica Fornaca di Sessant di Torino, medico fiduciario della Juventus F.C. e autore di “Cuore mediterraneo. La salute vien mangiando… mediterraneo” libro che promuove la dieta mediterranea (proclamata dall’Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità” nel 2010) collegando l’alimentazione allo stato di salute del cuore.
Nell’ incontro saranno presentate diapositive e brevi filmati, è previsto un ampio dibattito con il pubblico, cercheremo di coinvolgere autorità cittadine, rappresentanti del mondo sportivo, autorevoli esponenti della sanità impegnati nella prevenzione.
Ricordiamoci che il cibo è la prima medicina e che la nostra Dieta Mediterranea è ormai riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e si è rivelata protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari – come ipertensione, infarto e ictus – dei tumori e delle malattie degenerative neu- rologiche come l’Alzheimer.
Mercoledì 9 marzo 2011 un articolo comparso su La Stampa di Torino così titolava: Camperò 125 anni mangiando frutta e frullati. L’articolo che ho letto con molto interesse si riferiva all’ipermiliardario americano David Murdock che all’età di 87 anni, ed in perfetta salute, lanciava la sfida per viverne altri 30.
Si sono recentemente concluse le XXII Giornate Cardiologiche Torinesi in collaborazione con la Mayo Clinic, e ancora una volta si è ribadita l’importanza della corretta alimentazione per mantenere o raggiungere un ottimale stato di salute.
Nel 2050, secondo i dati della FAO, esportando il modello attuale alimentare dei paesi occidentali ai paesi emergenti BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), si potrebbe raggiungere un raddoppio del consumo mondiale di carne. Questo comporterebbe una massiva deforestazione a favore dell’incremento dei pascoli da destinare agli allevamenti, ciò richiederebbe l’utilizzo del 70% di tutte le superfici agricole ovvero del 30% di tutta la superficie terrestre.
La ricerca del modello alimentare ideale è oggigiorno una priorità soprattutto per prevenire malattie particolarmente pericolose per l’uomo, la cui incidenza purtroppo è in continuo aumento nella società attuale. E mentre le nostre conoscenze scientifiche vanno aumentando e affinandosi sempre più, risultano evidenti i legami esistenti fra alimentazione e manifestazione patologica.
L’ateroregressione indica la regressione dell’aterosclerosi. Si è dimostrato anche nell’uomo che le lesioni aterosclerotiche da accumulo di acidi grassi possono regredire con diete a basso contenuto calorico (ipocaloriche) e a basso contenuto di grassi (ipolipidiche).